7 Febbraio 2024
Nicoz Balboa è un pluripremiato artista visivo transgender italiano, che usa gli eventi della sua vita come ispirazione per opere che vanno dalla pittura al disegno, dal tatuaggio alla pirografia, fino ai diari grafici e alle graphic novel. Rivela le sue speranze, i suoi fallimenti e i suoi successi in opere sincere e, a volte, critiche che sono spesso sia tragiche che divertenti. I temi della provocazione e della sessualità emergono ripetutamente poiché le sue opere sono saldamente radicate nella tradizione del discorso transfemminista.
Così si legge nella presentazione del sito dell’artista.
Nel 2023 Balboa pubblica per Oblomov “Transformer”, un libro grafico dove racconta il suo percorso di affermazione di genere in cui dice di aver sempre pensato “che fare la transizione fosse un tragitto, un percorso, seguire una traiettoria. Come se un sagittario infuocato avesse lanciato una freccia alla quale potermi aggrappare per farmi portare sull’altra sponda, sull’‘altro’ genere, opposto a quello assegnatomi alla nascita. Immaginavo che dopo aver assunto la prima dose di testosterone mi sarei trasformato in The Rock con la stessa velocità con la quale si trasformano i Power Rangers (balletto compreso). Immaginavo sarebbe stata una trasformazione violenta ed eclatante. Quello che non avrei mai immaginato, invece, è che una “transizione di genere” è esattamente l’opposto. È l’immobilità che mi ha permesso di scendere verso di me, è lo smettere di correre lontano da quello che sono, inseguendo altre identità. La transizione di genere è entrare nel proprio corpo, finalmente, senza fuggirlo, e iniziare a vivere la propria vita.”
Leggendo il libro scopriamo che uno dei motivi di fuga dall’affermazione del suo genere era anche quello di avere una figlia giovanissima. Come molto genitori transgender, Nicoz era bloccato dalla paura di nuocere a sua figlia intraprendendo il suo percorso.
In una tavola del libro ci mostra come questa paura fosse un suo pensiero costante, mentre la maggior parte delle persone intorno ripetevano il ritornello “Ma non pensi a tua figlia?”
Ma Nicoz, come molti di noi genitori trans*, ci ha pensato e ripensato e quando ha fatto coming out a sua figlia la realtà si è rivelata diversa dalle fosche previsioni che si era fatto. Nulla dell’amore tra di loro è cambiato, nulla nella sua funzione di genitore è cambiato.
Grazie Nicoz per averlo messo anche a fumetti (magari così, con un disegno, è più chiaro): i genitori transgender non nuocciono a* loro figl* e per * nostr* figl* l’importante non è che il genitore cambi, è che il genitore resti.
“Le parole padre e madre non cambiano nulla all’amore che si ha per unə figliə. Io sono sempre io” ci dice Nicoz Balboa, che con questo libro ha vinto il premio Yellow-Kid Book of the Year award al Lucca Comics del 2023.
Recensione di Egon Botteghi