Rete Genitori Rainbow al Sottodiciotto Film Festival

12 Dicembre 2012


Il sottodiciotto film festival di Torino ha presentato ieri il programma “OLTRE I GENERI” dedicato alla genitorialità transessuale con i seguenti  film:

 

Transpapa  (id.) di Sarah-Judith Mettke,

con Luisa Sappelt, Devid Striesow, Sandra Borgmann, Jan-David Buerger, Fritzi Haberlandt (Germania 2012, 90’)

Il programma per declinare il tema dell’anno di Sottodiciotto – identità di genere – organizzato in collaborazione con il Servizio LGBT della Città di Torino, si apre con un racconto di scoperta, formazione e ricerca di sé presentato al Zurich Filmfestival. La quindicenne Maren vuole scappare per allontanarsi dai ragazzi, che la considerano insensibile, e dai problemi affettivi della madre. Maren desidera soprattutto ricongiungersi con il padre che non vede da anni e, quando decide di mettersi in contatto con lui, la madre si vede costretta a confessarle un segreto a lungo custodito: il padre ha cambiato sesso e si chiama Sophia. Incurante della contrarietà della donna, Maren rintraccia Sophia e si trova di fronte a una persona che, come lei, è alla ricerca della propria identità.

Morrer Como Um Homem  (Morire come un uomo) di João Pedro Rodrigues, con Fernando Gomes, Jenni La Rue, Miguel Loureiro, Chandra Malatitch, Fernando Santos (Francia/Portogallo 2009, 133’)
Nel buio della notte un giovane soldato diserta. Tonia, una transessuale di Lisbona, vede il mondo sgretolarsi intorno a lei: le insistenti pressioni del suo giovane amante Rosario perché diventi una donna completa la mettono in crisi per le sue profonde convinzioni religiose. Nel frattempo il figlio che abbandonò quando era ancora un bambino è diventato un disertore e la sta cercando. Per fuggire da tutti i suoi problemi decide di partire con il compagno per un lungo viaggio.
Presentato a Cannes 2009 nella sezione Un Certain Regard.

 

Durante la serata é intervenuta per Rete Genitori Rainbow Valentina Violino che ha dato informazioni sul tema della transgenitorialità alla platea dei giovani presenti.

L’associazione Rete Genitori Rainbow è nata per offrire servizi mirati, nel pieno rispetto della riservatezza, ai genitori  gay, lesbiche e transessuali che hanno preso consapevolezza del proprio  orientamento sessuale / identità di genere dopo aver avuto figli all’interno di una relazione eterosessuale.

Il fenomeno di cui ci occupiamo e’ numericamente rilevante. difficile quantificare gli omosessuali o le persone transessuali dato che l’omosessualità e la transessualità sono caratteristiche umane che possono cambiare nel corso della vita.

Adesso, dato il tema della serata, concentriamoci sulla popolazione transessuale: possiamo solo fare delle stime ma anche qui si tratta solo di dati indicativi della effettiva consistenza numerica delle persone transessuali nel nostro Paese; non tutte le personi transgender possono/vogliono procedere con la riattribuzione chirurgica del sesso.

Si stima che 1persona di genere maschile su 30mila ed una persona di genere femminile su 100mila sia transessuale. Tirando le somme sulla popolazione mondiale si stima che parecchi milioni di persone siano Trans. Non si tratta di piccoli numeri, ci sono al mondo etnie, gruppi religiosi o politici …giocatori di specialità sportive molto meno numerosi!

Eppure siamo culturalmente educati ad accogliere chi ha origine o interessi diversi dai nostri …ma nessuno ci ha insegnato a prevedere che nella nostra vita possiamo incontrare persone trans!!!

Tra questa grande popolazione T del mondo molti sono genitori…

Le persone trans sono genitori da relazioni eterosessuali precedenti alla transizione. 

Stasera vedremo insieme due film che hanno come protagonisti persone transessuali ed i loro figli che scoprono quando sono già grandi il “cambiamento” del loro genitore… e ne sono straniti!

Beh certo che ne sono straniti! Hanno scoperto da grandi che il genitore è una persona trans, caratteristica stigmatizzata nella nostra società e mai hanno sentito parlare con serenità di coloro che sentono forte il bisogno di rappresentarsi in modo non conforme al genere attribuito alla nascita 🙂

Inoltre non è una caratteristica del genitore transessuale quella di allontanarsi/essere allontanato dai figli… noi conosciamo percorsi di transizione che hanno privilegiato la relazione genitore trans/figli con ottimi risultati… 

Rispetto a come i figli vivono la rivelazione e la transizione del genitore voglio parlarvi di alcune ricerche americane, in america le famiglie omo e trans genitoriali vengono studiate da almeno un trentennio quando in Italia se ne è appena cominciato a parlare… 

Una ricerca di qualche anno fa evidenziava che quando la qualità della relazione è buona, bambini cresciuti da genitori in cui uno dei due era transessuale non differivano da bambini cresciuti in contesti più tradizionali, né nello sviluppo psicosessuale né nello sviluppo dell’identità. 

Un’altra ricerca riscontrava che i bambini piccoli si adattano meglio al cambiamento di genere del genitore rispetto a figli adolescenti o giovani adulti.

I figli adolescenti o giovani adulti presentano grandi difficoltà nell’adattamento a causa dello stigma sociale e pregiudizio culturale nei confronti delle persone transessuali soprattutto quando esistono significativi conflitti familiari ! 

Una ricerca conclusa poco fa negli Stati Uniti (White, Ettner; Child Adolesc Psychiatry, 2007) ha indagato l’adattamento in bambini figli di transessuali.

Numerosi studi hanno analizzato gli adattamenti dei bambini ai divorzi o alle gravi  malattie dei genitori e sono stati individuati alcuni fattori protettivi ed alcuni fattori a rischio.

La ricerca parte dal presupposto che anche il cambiamento di sesso di un genitore richieda l’individuazione di fattori protettivi e di rischio, non perchè questo tipo di esperienza sia equiparabile qualitativamente a quella dei bambini che sperimentano il divorzio o la malattia dei genitori ma perchè il cambio di genere è un’esperienza poco frequente che molto spesso viene accompagnata da stigma sociale. 

La ricerca americana ha rilevato che

–       mediamente passano 9anni e mezza tra il momento in cui una persona rivela la propria transessualità al/alla consorte e l’intervento chirurgico

–       mediamente i figli scoprono il progetto di cambiamento di sesso del genitore verso i 12anni ed in media passa un anno tra la rivelazione e l’intervento.

–       Il livello di conflitto tra figli e genitore transessuale aumenta se vi  un maggiore intervallo di tempo tra la rivelazione e l’intervento

 Bisogna però dire che la ricerca evidenzia che l’accoglienza del progetto del genitore transessuale non implica che i figli ne parlino coi propri amici, cosa che secondo lo studio americano avviene solo nel 42% dei casi e da ragazzini che abbiano superato la fase puberale, cioè dai 14anni.

 Nella stragrande maggioranza dei casi i figli non riportano peggioramento del rendimento scolastico e quando il calo è grave si tratta di ragazzi che avevano sperimentato forti conflitti tra i genitori e percepivano il cambio di sesso come stigmatizzante.

 Vado a concludere:

i fattori primari che predicono il benessere del bambino e la minore conflittualità a livello relazionale tra figli e genitori sono

–       la giovane età dei bambini al momento del cambio del sesso: vivono il cambiamento con maggiore adattamento e l’esser stati coinvolti rafforza la relazione coi genitori permettendo il mantenimento di sane relazioni con entrambi;

–       la positiva relazione tra i genitori, o se sono presenti contrasti al momento dell’intervento chirurgico essi non persistano a lungo lasciando spazio  nuovamente alla valorizzazione di entrambe le figure.

–       La qualità della relazione tra bambino e genitore al momento del cambio del sesso è la premessa di una buona relazione a lungo termine;

–       lo stress elevato che possono sperimentare figli di transessuali deriva maggiormente dai conflitti familiari piuttosto che dal cambiamento di sesso del genitore; i figli che hanno sperimentato grandi conflitti tra i genitori dal momento della rivelazione al momento del cambio di sesso, tenderanno ad avere grandi conflitti anche successivamente.

–       anche lo stigma sociale percepito dai bambini a scuola può essere causa di decadimento scolastico

–       i figli che utilizzano il titolo del genitore pre-intervento e quelli che non hanno contatti con il genitore che ha cambiato sesso, sono i figli che maggiormente provano imbazzo. 

IL CAMBIAMENTO DI SESSO è UN’ANSIA PRODOTTA IN UNA CULTURA CHE PRESENTA I GENERI COME IMMUTABILI ED IL CAMBIAMENTO DI GENERE COME PATOLOGICO. (Lev, 2010)

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