30 Dicembre 2023
Qualche mese fa mi trovavo a Vienna con mio marito e i miei figli di 11 e 15 anni e avevo sentito parlare di una libreria LGBT+ molto fornita non lontana dal nostro appartamento. Nonostante i fiocchi di neve scendessero implacabili, non potevo farmi sfuggire questa occasione: è vero che oggi si trova tutto online, ma il piacere di sfogliare dei libri prima di sceglierli, di poter chiedere consigli a una persona LGBT+ che fosse anche competente in materia, di poter uscire da lì con una busta piena senza dover aspettare un corriere era un’occasione unica e imperdibile. Alla fine ho preso solo tre titoli perché mi sono ricordato che avevo un solo bagaglio a mano (!), ma belli grossi e di vero interesse per me.
Tra questi c’è appunto “My Trans Parent” che si presenta come una guida per * figl*di quei genitori trans che stanno transizionando. Comincio da una riflessione che andrebbe forse messa in chiusura del pezzo ma che preferisco anticipare così da darvi subito la possibilità di capire se il libro fa per voi e se sia quindi il caso di andare avanti con la lettura di questo articolo oppure no: il volume riporta storie di figl3 ormai “grandi”, non bambin*. I genitori sono per lo più natƏ negli anni 70 e 80 del secolo scorso quindi le storie narrate si riferiscono anche a periodi in cui le leggi erano diverse, non c’erano piattaforme di streaming con abbondante rappresentazione di personaggi queer di vario genere, i social media non erano necessariamente utilizzati da tutt* ecc. Questo rende la maggior parte delle testimonianze un po’ datate anche se non necessariamente non pertinenti, intendiamoci. Anche nel 2023 ci sono storie che sembrano appartenere al secolo scorso e che invece accadono qui e ora quindi il volume ha sicuramente senso. Non mi sento però di consigliarlo a figl* giovanissimƏ, semmai ai genitori stessi e a figl* un pochino più grandi (se cercate un testo per bambin3 piccol*, in rete si trovano degli albi illustrati, sempre in inglese, che possono fare meglio al caso vostro). Questo non lo rende quindi un testo che non valga la pena leggere. Il volume è diviso per argomenti (non per singola storia) e cerca di racchiudere, anche se non sempre riesce in modo chiaro e lineare, le esperienze di più persone, per lo più figl* di donne trans*, ma ci sono anche esempi di figl*di uomini trans e non binarƏ. Affronta, sempre dal punto di vista de3 figl*, il coming out del genitore, gli eventuali cambiamenti fisici dati dal percorso ormonale e/o chirurgico, il coming out sociale come figl* di persone trans* a scuola, con gli amici e le amiche, con la famiglia allargata, le scelte semantiche fuori e dentro casa (in lingua inglese ma alcune anche traducibili e applicabili da noi), l’impatto emotivo scaturito dai cambiamenti del genitore, compreso il “dire addio al nome” ecc. La lettura di questo testo, personalmente, per quanto una volta finito i miei figli non abbiano sentito la necessità di leggerlo e io non abbia insistito, mi ha però spinto a proporre ancora una volta il dialogo con loro. A mettermi ancora una volta a disposizione per chiarire tutti i loro dubbi e portare avanti questo percorso insieme, piccolo passo per piccolo passo. Leggere le esperienze de3 figl*, cosa hanno pensato, come le hanno vissute anche e soprattutto emotivamente, è una finestra importante anche per noi figure genitoriali. Ogni vicenda raccontata è diversa dall’altra, ovviamente, ma è molto probabile che ciascunƏ di noi possa ritrovarsi in più storie. Da genitore, capire meglio Ə propr* figl* e da figl* trovare dei consigli utili e qualche appiglio sia a livello pratico che livello emotivo. Considerando quanto poco materiale esista su questo argomento, anche testi che propongono storie di genitori “nat3 nel secolo scorso” rimangono utili soprattutto quelli, come questo, che hanno un taglio positivo, sempre supportivo e ottimista e che danno quindi consigli concreti su come farcela come famiglia e continuare a volersi bene nonostante le difficoltà.