25 Ottobre 2012
Rete Genitori Rainbow ha partecipato il 10 Ottobre alla giornata di ascolto promossa da Bersani, Vendola e Nencini ( www.primarieitaliabenecomune.it ) sul tema dei diritti ha inoltrato la lettera che qui riportiamo (formato PDF Giornata di Ascolto 10 Ottobre 2012 )
Cari Bersani, Vendola, Nencini
Ringraziamo per l’invito alla giornata di ascolto del 10 ottobre e di questa nuova opportunita’ per esporre le ragioni delle nostre istanze.
L’associazione Rete Genitori Rainbow nasce per dare supporto ai genitori gay, lesbiche e transessuali che hanno preso consapevolezza del proprio orientamento / identita’ sessuale dopo aver avuto figli all’interno di una relazione eterosessuale.
Il fenomeno di cui ci occupiamo e’ numericamente rilevante: sono 100mila in Italia i figli di persone omosessuali, e la stragrande maggioranza e’ nata all’interno di una coppia etero dove poi uno dei due si e’ “scoperto” omosessuale.
Una statistica dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti indica poi nell’11% la quota di separazioni giudiziali a causa omosessuale.
E’ un fenomeno importante, eppure passa sotto silenzio: persino la recente ricerca ISTAT sulla popolazione omosessuale, alla domanda “A chi hai fatto coming-out?” dimentica di elencare, tra le possibili risposte, la figura per noi piu’ importante: i figli.
Rete Genitori Rainbow lavora per colmare un vuoto: basandoci esclusivamente sull’entusiasmo dei volontari lavoriamo per offrire servizi ai genitori, ai figli, partner ed ex-coniugi: una linea telefonica di ascolto, un sito e un forum dedicati, seminari con psicologi, gruppi di auto-aiuto e incontri.
Ma constatiamo che le figure istituzionali deputate ad accogliere il disagio di questi genitori e di questi ragazzi (parliamo di assistenti sociali, insegnanti, periti nelle separazioni giudiziali) sono in larga misura impreparate di fronte a queste tematiche.
Crediamo quindi sia necessaria una nuova sensibilita’ da parte delle strutture pubbliche ed una politica che presti attenzione ai veri bisogni delle persone LGBT e lavori per favorire la formazione di figure cruciali per il benessere delle persone omo e transessuali.
E’ del tutto ovvio poi sottolineare come il disagio dei genitori che si scoprono omosessuali sia alimentato dall’assenza in Italia di una normativa che garantisca l’eguaglianza con le persone eterosessuali.
Per questo chiediamo con determinazione sia matrimonio egualitario che le unioni di fatto, perche’ queste due forme non si escludono a vicenda, ma assieme possono consentire a tutti i cittadini, etero e omosessuali, di scegliere liberamente il tipo unione opportuno per le proprie vite.
Dato infine che le nostre storie dimostrano, come anche numerose evidenze oggettive e scientifiche, che le capacità genitoriali non dipendono dall’orientamento sessuale e non sono esclusiva delle coppie eterosessuali, chiediamo che l’adozione sia accessibile a coppie e singoli, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dalla conformità al genere identitario biologico, così come che la procreazione assistita sia accessibile a chiunque, coppie e singoli, di qualsiasi genere ed orientamento sessuale siano, per garantire a chiunque voglia assumere questa responsabilità la possibilità di diventare genitore.
Ringraziamo per l’attenzione
Firenze, 25 Ottobre 2012
L’esecutivo di Rete Genitori Rainbow
Fabrizio Paoletti, Cecilia d’Avos, Valentina Violino, Alessandro Ozimo