6 Febbraio 2011
E un giorno ti accorgi che…
di Paola Biondi Psicologa Psicoterapeuta, Responsabile di Psicologiagay.com
Contesto
Sei una persona assolutamente normale. Hai un lavoro, ti sei sposat*, magari dopo anni di fidanzamento e con lui/lei ci stai bene. Hai avuto dei figli.
Tutto sembra andare per il verso giusto, proprio come previsto dalla tua famiglia e dalla società. E dalla tua idea di come doveva essere la tua vita. Dalla tua immagine di eterosessuale equilibrat*, responsabile, genitore perfetto.
Finalmente sei riuscit* a realizzare il sogno di sempre: una famiglia tua.
Ma tu sai che in fondo ti manca qualcosa. E ad un certo punto inizi anche a sentire dentro di te una spinta verso qualcosa che già sapevi, ma hai sempre rifiutato.
Sintomi
Un bel giorno, uno normale, come tutti gli altri, magari al lavoro o in fila alle poste ti ha colpito proprio quella persona lì. Non sai neanche per quale motivo, ma senti un brivido dentro. Il cuore inizia a battere più forte, il respiro accellera.
E poi la paura. La terribile sensazione che ti opprime il petto.
No, non può capitare proprio a te. Si, sai cos’è l’omosessualità, ma tu no, tu sei “normale”, come tutti, no?
Ti giri dall’altra parte e fai finta che non sia successo niente. Una, due, tre, tante…tante volte. E piano piano inizi a renderti conto che non era la prima volta che provavi questa emozione forte. Lo sapevi anche prima, ma pensavi fosse invidia, volevi assomigliare a lui/lei, ti piaceva per questo…oppure il tuo interesse era solo perché intelligente, colt*, una bella persona in fondo.
E inizia la giostra delle sensazioni: ansia, depressione, disperazione, angoscia, timore, negazione, preoccupazioni per il futuro, senso di colpa.
Hai provato qualcosa di simile? 🙂
Si, se sei qui è probabile.
Che fare?
Intanto respirare. Sembra assurdo, ma la prima cosa che ci viene meno quando stiamo male è il fiato. Respirare = vita, quindi continua a respirare. Altri ce l’hanno fatta prima di te, ce la farai anche tu.
Da dove iniziare?
Da te stesso/a.
Prova ad ascoltare le tue sensazioni, quello che provi dentro di te, prova a zittire i pensieri che ti abitano e che affollano la tua mente. Anche quelli che sono di altri e che tu hai fatto tuoi. O semplicemente che finora hai pensato fossero i tuoi perché più giusti, più normali, più adeguati.
Guardati dentro, con sincerità e cerca di capire cosa vuoi veramente. Sei felice nella vita che hai scelto di vivere finora? Sei soddisfatto/a di quello che hai?
Il tempo
C’è un tempo per gioire, un tempo per piangere. Un tempo per costruire, un tempo per distruggere. Un tempo per i dubbi, un tempo per le certezze.
Il tempo ti aiuterà ad accettare e integrare quello che sei sempre stat*, e a tempo debito questa scelta ti darà la serenità che ora ti manca.
So che forse vedi tutto buio e assolutamente impossibile che tu possa essere seren* scegliendo di vivere quello che finora hai rifiutato fortemente. Eppure è solo nell’autenticità che si può essere pienamente soddisfatti e felici.
Puoi fingere di essere un’altra persona: con i tuoi genitori, i tuoi figli, il/la tuo/a partner, i tuoi amici, i tuoi colleghi di lavoro, te stess*.
In quest’ultimo caso dura poco. Tu sai meglio di chiunque altro chi sei e non puoi ingannarti per sempre. E’ solo questione di tempo.
Ok, ora che hai capito chi sei e cosa vuoi, prima o poi dovrai dirlo al tuo mondo.
Ma questo è già un altro discorso 🙂