Rete Genitori Rainbow a Vienna per parlare di genitorialità trans*

26 Aprile 2025

Il 13 e 14 aprile scorsi, Rete Genitori Rainbow ha partecipato all’Expert Meeting organizzato da due realtà internazionali da anni impegnate nel campo della genitorialità: Mindfulness Compassionate Parenting un progetto che aiuta i genitori nell’andare incontro ai propri bisogni e a quelli dei propri figli e delle proprie figlie con amore e gentilezza e Mother Nature Project, una comunità di donne, madri e professioniste che supportano altre madri attraverso “il cerchio” quindi non attraverso un approccio frontale ma di condivisione tra pari.

L’Expert Meeting di Vienna nasce da un progetto europeo vinto da queste due realtà chiamato UP – Unravelling Parenthood: Mindful Cards for Parental Well-Being e ha avuto come obiettivo l’individuare i temi chiave che verranno rappresentati in un mazzo di carte digitali per supportare genitori e professionist3 che lavorano con le famiglie, con particolare attenzione a quelle arcobaleno, estese e multiple.

Siamo molto orgoglios3 di aver partecipato e aver avuto l’opportunità non solo di conoscere professionist3 e genitori di grande generosità emotiva, ma di esserci fatti portavoce di alcune esperienze dei genitori rainbow, in particolare di quelli transgender che da molti anni Rete Genitori Rainbow sostiene con numerose attività. In due giorni abbiamo parlato delle nostre esperienze personali legate anche a quelle di molt3 altr3, di cosa vuol dire essere genitore transgender in Italia, di quali sono i vantaggi di un approccio “non tradizionale” alla genitorialità (perché i vantaggi sono tantissimi!), le difficoltà, i progetti futuri. Ma soprattutto abbiamo cercato di contribuire con idee concrete che possano aiutare altri genitori una volta che il progetto sia concluso e il mazzo di carte digitali, da utilizzare in numerosissimi contesti, sia pronto.

Esperienze come questa lasciano un bagaglio prezioso che ci ricordano ancora una volta, fuor di retorica, come spesso le esperienze genitoriali abbiano tantissimo in comune nonostante i diversi contesti di appartenenza e come l’ascolto sia il primo strumento essenziale per costruire esperienze comuni anche quando non si conosce la realtà dell’altr3.

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