I genitori transgender esistono

26 Gennaio 2024

19 Gennaio 2024 la rivelazione sembra sconvolgere l’Italia intera: un uomo transgender è in stato di gravidanza! Ecco come un fatto tanto naturale quanto, evidentemente non a tutt*, conosciuto diventa oggetto di spettacolarizzazione e sensazionalismo.

Con questa breve nota consideriamo doveroso apportare chiarezza in merito alla transgenitorialità  sia per scongiurare il pericolo che a farsi largo sia la sola voce dell’ignoranza e sia per fare arrivare il nostro conforto e il nostro supporto alle persone transgender che oggi stanno portando avanti una gravidanza e a quelle che, in futuro, desidererebbero procreare.

L’Italia da prova della sua arretratezza mentre il restante mondo evolve e documenta casi di persone transgender che, pur seguendo da più o meno tempo la terapia ormonale di affermazione di genere, diventano genitori portando avanti una gravidanza.

La maggior parte di loro ha scelto consapevolmente di dare la vita, sospendendo la terapia ormonale per il tempo necessario, ma vi sono stati anche uomini transgender che si sono trovati in questa condizione senza aver mai interrotto la terapia ormonale a base di testosterone.

Casi, quindi, come quello riportato da Repubblica qualche giorno fa sono ben noti nel resto del mondo che, al contrario nostro, non solo non li ha additati ma ne ha fatto oggetto di documentari a beneficio della società.

Anche la comunità scientifica internazionale ha preso atto della possibilità per gli uomini transgender di avviare e portare a termine, con successo, una gravidanza anche sotto il profilo strettamente medico.

Sono stati proprio i primi uomini transgender, ad aver partorito in passato, a dimostrare che il testosterone non è di per sé sterilizzante tanto che, ormai da qualche anno, nella letteratura scientifica internazionale si attesta che la maggior parte degli uomini transgender e delle persone gender diverse (AFAB) conservano l’utero e le ovaie e che, pertanto, possono concepire senza implicazioni anche dopo un uso prolungato di testosterone.

Mancano invece dati sul rischio di teratogenicità dovuti all’esposizione al testosterone e, per tale motivo, se ne consiglia la sospensione durante la gravidanza. Tuttavia non sono mancati casi di concepimento in costanza di terapia ormonale, perché non programmato, che non hanno presentato complicazioni di sorta.

Assodato che i genitori transgender esistono e che è ormai essenziale attestare questa consapevolezza, anche nel nostro paese, la nostra associazione ha avviato, da circa due anni, un progetto di creazione di un corpus di letteratura in italiano su questo argomento. Un gruppo di genitori transgender di RGR si sta infatti dedicando alla traduzione di testi provenienti da vari ambiti internazionali che vengono poi caricati in una parte del nostro sito appositamente dedicata (https://www.genitorirainbow.it/genitorialita-trans/).

Uno dei risultati di questo progetto, realizzato grazie anche alla collaborazione di alcune associazioni trans* italiane, è stata la pubblicazione, nel marzo del 2023, della traduzione di una pubblicazione in tedesco del 2020: “Trans* con figlǝ, suggerimenti per (futurǝ) genitori trans* e loro alleatǝ, prima guida italiana sulla Transgenitorialità”.

Nella guida venivano riportati i possibili effetti collaterali del testosterone sulla fertilità soprattutto per rendere consapevoli le persone transgender della potenzialità dei loro corpi dopo anni di false informazioni intorno agli effetti di questa terapia.

Da un punto di vista giuridico in Italia, come nella maggior parte dei paesi Europei, un uomo transgender che partorisce verrà sempre registrato come madre e, questo, anche nel caso in cui abbia già rettificato i propri documenti. Nel resto d’Europa si tratta di situazioni ben documentate come si può leggere su un’altra delle pubblicazioni tradotta in italiano dal progetto di RGR, il rapporto Jumping ropes: Experiences of trans parents in Europe & Central Asia che TGEU ha pubblicato nel 2022 .

Sono infatti pochissimi i paesi che riconoscono il genere dei genitori transgender (ottenuto dopo la rettificazione dei loro documenti) nei certificati di nascita originali de* figl* e, nonostante vi siano stati sul tema anche contenziosi tra genitor* e governi interni, giunti alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, ad oggi dove tale diritto non è riconosciuto non vi sono state sentenze favorevoli.

Quindi, al momento, l’iter di formazione dei certificati di nascita de* figl* delle persone transgender, che hanno già ottenuto nome e genere anche da un punto di vista burocratico, è analogo a quello de* figl* delle persone transgender che son diventate genitori prima della rettifica dei propri documenti. In quest’ultimo caso, è consigliato annotare l’avvenuta modifica del nome e del genere del genitore anche sui certificati di nascita de* figl* seguendo le disposizioni di una circolare del Ministero dell’interno che, pur non essendo stata scritta per il caso specifico, vi risulta applicabile.

Appare dunque evidente come vi siano uomini, per  lo stato italiano, che sono anche madri, nei certificati di nascita dei propri figl*, e ciò non ha mai costituito alcun problema. Rispetto al benessere della prole, infatti,  la letteratura scientifica internazionale ha smantellato i pregiudizi infondati che gravavano sulla genitorialità delle persone transgender e sulla la loro capacità di essere genitori adeguati al pari di qualsiasi persona cisgender.

Consigliamo quindi alle testate giornalistiche, nonché alle esperte ed esperti che sono stat* intervistat* sulla vicenda di Roma, di documentarsi sulle  casistiche ormai consolidate.

E’ loro preciso obbligo divulgare informazioni basate su verità scientifiche e non su pregiudizi che non fanno altro che alimentare un clima di diffidenza. Ne sono prova il susseguirsi di commenti sulla vicenda, che si sono spinti a fantomatiche ipotesi quali il riferimento alla gravidanza come ultimo atto di femminilità o di desideri inconsci, e gli articoli screditanti ed offensivi che si sono moltiplicati.

Ci auspichiamo che la persona protagonista della vicenda riceva tutto il supporto e l’assistenza necessari, da parte di personale competente ed informato, e che la sua tranquillità e privacy vengano rispettate.

La nostra associazione è naturalmente a disposizione se sentisse il bisogno di contattarci.

Rete Genitori Rainbow

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