5 marzo 2016 – Ora basta, si va diritti alla meta! Manifestazione Nazionale per il matrimonio egualitario

21 Febbraio 2016

5 MARZO, ORE 15:00
ROMA, PIAZZA DEL POPOLO
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27.2.2016 Una legge non c’era e ora c’è. Il Parlamento doveva farla perché l’Italia è stata sanzionata dalla Corte Europea per non avere ancora adottato una legge che garantiva i diritti delle coppie omosessuali. È questo il quadro in cui si inserisce la legge che adesso arriverà alla Camera. Un passo dovuto. Che ha tuttavia lasciato fuori il tema dei diritti dei nostri bambini, dell’uguaglianza dei progetti di vita, dell’omogenitorialità. La legge si farà e nessuno ne chiede il ritiro. Comprendiamo la soddisfazione di molti per questo risultato ma festeggiare dopo lo strappo che è stato compiuto pare davvero insostenibile.

Il momento giusto è adesso: è il momento di chiedere tutte e tutti insieme rispetto pieno delle nostre vite, pieno riconoscimento dei nostri diritti e di quelli dei nostri figli e delle nostre figlie, che oggi restano esposte a una discriminazione insopportabile; il nostro obiettivo rimane quello di sempre, il matrimonio egualitario.
Non sarà il movimento a decidere come e quando il matrimonio sarà legge, spetta al Parlamento darci una risposta soddisfacente, noi sappiano solo che è già tardi. Il nostro compito comune è tenere alta l’attenzione sulle nostre rivendicazioni e rilanciarle senza permettere che vengano dimenticate o messe in un angolo.
La manifestazione del 5 marzo è per unire e non per dividere. Siamo tutti e tutte uniti nel rivendicare uguaglianza di diritti, ma anche per celebrare noi stessi, le nostre battaglie, le nostre vite e il nostro orgoglio. Insieme a tutti coloro che credono in un paese laico e civile.
LINK AL DOCUMENTO POLITICO 

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26.2.2016 – Ora diciamo basta. Basta compromessi al ribasso sulle nostre vite. Basta discriminazioni, basta umiliazioni, basta giochi politici sulla nostra pelle e su quella delle nostre bambine e dei nostri bambini.
Ora diciamo basta a chi non riconosce le nostre famiglie e non ci ha riconosciuto come genitori in grado di crescere i nostri figli al meglio, con tutto l’amore di cui siamo capaci.
Ora diciamo basta a chi ha messo i nostri amori su un gradino più basso. Come amori meno forti, meno affidabili, meno bisognosi di essere tutelati.

Non abbiamo aspettato 30 anni per un testo di legge privo di diritti nei confronti della parte che più andava tutelata: le nostre figlie e i nostri figli.
Chiediamo alle forze politiche che dicono di avere a cuore le nostre vite e la serenità dei nostri bambini e bambine, di impegnarsi concretamente per i diritti che oggi sono stati ignorati, di fare la loro parte con coerenza e responsabilità!
Ora basta, davvero.
In questo paese, per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali è tempo di alzare la posta, puntare alto a tutto quello che ci spetta.
È tempo di alzare la voce.

Il 5 marzo alzeranno la voce tante persone e coppie che sperano di poter progettare il loro futuro con gioia e fiducia, immaginandosi anche genitori, se lo vorranno. Ma il 5 marzo alzeranno la voce anche tante e tanti eterosessuali che sognano di vivere in un Paese più giusto di questo.
Il 5 marzo alzerà la voce l’Italia che ama i diritti, pieni, certi. Un’Italia davvero laica, civile, libera ed egualitaria. Un’Italia in cui la sessualità sia consapevole e sposarsi non sia più un privilegio.
Ma soprattutto, il 5 marzo alzeremo la voce per chi una voce ancora non ce l’ha: tutte quelle migliaia di figlie e figli che hanno il diritto di vivere una vita serena con le loro due mamme e i loro due papà. E tutti quei bambini e quelle bambine che una famiglia purtroppo non ce l’hanno e che avrebbero tutto il diritto di essere adottati da chi potrebbe dare loro amore e cura.
Ora basta, alziamo la voce. Scendiamo in piazza per l’unica cosa che vogliamo davvero: uguaglianza.

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21.2.2016 – Il movimento LGBTI invita la società civile, laica e democratica a unirsi in una grande manifestazione a Roma sabato 5 marzo 2016, per ribadire le istanze di uguaglianza oggi messe in gioco con toni inaccettabili nella discussione sulle unioni civili che sta avendo luogo a Palazzo Madama, dove dal 24 febbraio proseguirà il nostro presidio. Pretendiamo che le forze politiche in campo, partiti, senatori, senatrici, che sostengono questa legge, votino la proposta in discussione nella sua interezza.

Rispediamo al mittente qualunque scusa su regolamenti e procedure, perché è evidente che sia possibile un voto trasversale che coinvolga tutte le forze parlamentari in grado di condurre all’approvazione delle unioni civili, consapevoli che sono per noi solo una risposta parziale alle nostre rivendicazioni.
Ribadiamo ogni rifiuto di qualsiasi ipotesi di eliminazione della stepchild adoption e riteniamo disumano che un provvedimento che riguarda la tutela della parte più fragile della società, i bambini e le bambine, possa essere pretestuosamente strumentalizzato per ostacolare una legge attesa da oltre 30 anni da milioni di persone, coppie omosessuali e coppie eterosessuali conviventi, con o senza figli.

Non c’è più tempo: i diritti civili sono diritti umani ed esulano da qualsiasi logica di maggioranza e da qualsiasi sondaggio d’opinione. Sta adesso alle singole forze politiche e ai singoli parlamentari scegliere da che parte della storia schierarsi.

diritti alla meta

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